Entrare in risonanza con l’anima del mondo attraverso l’arte
è una personale necessità primaria. Il mio lavoro di ricerca e studio in questo
momento sono un tentativo per affrontare in qualche modo la vita e la morte. Le due regole che ordinano
la nostra esistenza.
BLU ALCHEMICO è forse un nuovo in(d)izio. Un fare indagine,
una seria esplorazione del profondo, una metamorfosi.
L’alchimia può dare alla psicologia del profondo uno
strumento molto vicino alla modalità
espressiva dei sogni poiché usa un lessico metaforico. Il percorso alchemico è
scandito dall’apparizione di differenti colori che rappresentano altrettante
tappe.
Le 4 fasi dell’alchimia presero il nome dai quattro colori
fondamentali della pittura greca : nero (NIGREDO), bianco (ALBEDO), giallo
(CITRINITAS) e rosso (RUBEDO). Esse furono inoltre poste in parallelo ai 4
elementi, alle 4 stagioni, e alle 4 fasi del giorno. Se consideriamo l’alchimia
una metafora della crescita psicologica, 4 sono le operazioni particolarmente
significative: la combustione (calcinatio), la dissoluzione (solutio), il
disseccamento (coagulatio) e l’evaporazione (sublimatio). Ogni stadio conduce
la materia prima dalla sua condizione iniziale, attraverso un’operazione
governata dai quattro elementi: fuoco, acqua, terra, e aria. Ciascuna
operazione alchemica simboleggia una tappa della trasformazione psicologica.
Jung, riteneva infatti che questi procedimenti fossero proiezioni psicologiche
del processo di crescita interiore che egli chiamò individuazione. Quindi
l’opera alchemica può essere letta come una metafora del cammino della psiche
verso la totalità. Ad ogni operazione è associato un colore.
Vi è una ‘sottofase’ assai importante per il processo che va
dal nero al bianco (dalla Nigredo alla Albedo): la fase del Blu alchemico.
Si tratta di una fase metaforicamente molto significativa in psicoterapia, in
quanto è considerabile come ciò che resta di uno stato negativo nonostante la
guarigione, e quindi ciò che non può e
non deve essere eliminato perché è necessario come esperienza, consapevolezza,
accettazione del male.
Il ‘livido blu’, più o meno permanente’, è ciò che
consente all’albedo di non diventare ingenuità, candore, verginità senza
coscienza del male, della sofferenza e della caoticità della Nigredo.
In questo primo progetto “BLU ALCHEMICO” a fianco della
Acherontia atrops (La falena sfinge testa di
morto) spuntano anche alcune piante vespertine, la cui bellezza risiede
anche sotto la copertura delle tenebre. Queste cosiddette “piante notturne” (o
fiori lunari) hanno trovato più conveniente farsi impollinare nel momento della
giornata in cui sussistono minori distrazioni, hanno perciò sviluppato una specializzazione nei confronti delle farfalle notturne (come ad
esempio le falene).
Alcune
piante vespertine inserite nel progetto “BLU ALCHEMICO” sono il ligustro, lo
stramonio, la belladonna, la Nicotiana
glauca, La bella di notte (Mirabilis jalapa), il cactus di mezzanotte (Selenicereus),
la regina
della notte Epiphyllum oxypetalum, il trombone d’angelo (Brugmansia
suaveolens), il gelsomino notturno (Cestrum),
la campanula
della buona notte (Ipomoea bona-nox), l’enotera (Oenothera
biennis), la Silene
nocturna.
Le risorse per questo lavoro sono
in continuo aggiornamento. Ad ogni modo ad oggi posso segnalare le seguenti: Gustav
Theodor Fechner - Nanna o L’anima delle piante, Philippe Ariés –
Storia della morte in occidente, James Hillman – Fuochi blu, Psicologia
Alchemica, Carl Gustav Jung – Psicologia e Alchimia. Sito albedoimagination le quattro fasi dell'alchimia.
Il Blu alchemico...coinvolgente e profondo, il colore della calma e della tempesta e poi le meravigliose piante vespertine! davvero un bel lavoro e una ricerca interessante.
RispondiEliminasplendido.. è una bellissima ricerca! complimenti
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