domenica 10 maggio 2020

BLU ALCHEMICO


Entrare in risonanza con l’anima del mondo attraverso l’arte è una personale necessità primaria. Il mio lavoro di ricerca e studio in questo momento sono un tentativo per affrontare in qualche modo  la vita e la morte. Le due regole che ordinano la nostra esistenza.

BLU ALCHEMICO è forse un nuovo in(d)izio. Un fare indagine, una seria esplorazione del profondo, una metamorfosi. 

L’alchimia può dare alla psicologia del profondo uno strumento  molto vicino alla modalità espressiva dei sogni poiché usa un lessico metaforico. Il percorso alchemico è scandito dall’apparizione di differenti colori che rappresentano altrettante tappe.
Le 4 fasi dell’alchimia presero il nome dai quattro colori fondamentali della pittura greca : nero (NIGREDO), bianco (ALBEDO), giallo (CITRINITAS) e rosso (RUBEDO). Esse furono inoltre poste in parallelo ai 4 elementi, alle 4 stagioni, e alle 4 fasi del giorno. Se consideriamo l’alchimia una metafora della crescita psicologica, 4 sono le operazioni particolarmente significative: la combustione (calcinatio), la dissoluzione (solutio), il disseccamento (coagulatio) e l’evaporazione (sublimatio). Ogni stadio conduce la materia prima dalla sua condizione iniziale, attraverso un’operazione governata dai quattro elementi: fuoco, acqua, terra, e aria. Ciascuna operazione alchemica simboleggia una tappa della trasformazione psicologica. Jung, riteneva infatti che questi procedimenti fossero proiezioni psicologiche del processo di crescita interiore che egli chiamò individuazione. Quindi l’opera alchemica può essere letta come una metafora del cammino della psiche verso la totalità. Ad ogni operazione è associato un colore.


Vi è una ‘sottofase’ assai importante per il processo che va dal nero al bianco (dalla Nigredo alla Albedo): la fase del Blu alchemico.  Si tratta di una fase metaforicamente molto significativa in psicoterapia, in quanto è considerabile come ciò che resta di uno stato negativo nonostante la guarigione, e quindi ciò che non può e non deve essere eliminato perché è necessario come esperienza, consapevolezza, accettazione del male. 
Il ‘livido blu’, più o meno permanente’, è ciò che consente all’albedo di non diventare ingenuità, candore, verginità senza coscienza del male, della sofferenza e della caoticità della Nigredo.



In questo primo progetto “BLU ALCHEMICO” a fianco della Acherontia atrops (La falena sfinge testa di morto) spuntano anche alcune piante vespertine, la cui bellezza risiede anche sotto la copertura delle tenebre. Queste cosiddette “piante notturne” (o fiori lunari) hanno trovato più conveniente farsi impollinare nel momento della giornata in cui sussistono minori distrazioni,  hanno perciò sviluppato una specializzazione  nei confronti delle farfalle notturne (come ad esempio le falene).






Alcune piante vespertine inserite nel progetto “BLU ALCHEMICO” sono il ligustro, lo stramonio,  la belladonna, la Nicotiana glauca, La bella di notte (Mirabilis jalapa), il cactus di mezzanotte (Selenicereus), la regina della notte Epiphyllum oxypetalum, il trombone d’angelo (Brugmansia suaveolens),  il gelsomino notturno (Cestrum), la campanula della buona notte (Ipomoea bona-nox), l’enotera (Oenothera biennis), la Silene nocturna. 
 Le risorse per questo lavoro sono in continuo aggiornamento. Ad ogni modo ad oggi posso segnalare le seguenti: Gustav Theodor Fechner - Nanna o L’anima delle piante, Philippe Ariés – Storia della morte in occidente, James Hillman – Fuochi blu, Psicologia Alchemica, Carl Gustav Jung – Psicologia e Alchimia. Sito albedoimagination le quattro fasi dell'alchimia.











 

2 commenti:

  1. Il Blu alchemico...coinvolgente e profondo, il colore della calma e della tempesta e poi le meravigliose piante vespertine! davvero un bel lavoro e una ricerca interessante.

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  2. splendido.. è una bellissima ricerca! complimenti

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