(…)“Come molte grandi invenzioni, la
cartolina postale illustrata ha portato una rivoluzione silenziosa nelle nostre
abitudini. Essa ci ha liberato con azione inavvertita dalla fatica dello
scrivere lettere. Vive ancora chi può ricordare i giorni nei quali era
considerato necessario e anche piacevole scrivere lettere agli amici. Tempo
addietro quando si andava all’estero, si era costretti a dividersi dal
paesaggio per scrivere laboriose descrizioni agli amici a casa. Adesso si può
semplicemente comprare una cartolina illustrata ad ogni stazione,
scarabocchiare poche parole a matita e imbucarla. Ciò aumenta i piaceri del
viaggiare. Molti uomini nell’età degli
epistolari non avevano il coraggio di affrontare il terrore del Grand Tour, perché sapevano che
sarebbero stati obbligati a spendere molto del loro tempo nel descrivere quello
che avevano visto o erano obbligati a vedere (…). La cartolina è invero una missiva molto breve
e non cerimoniosa. Non contiene né preamboli affettuosi né conclusioni
rassicuranti. Comincia senza un preludio e finisce senza un commiato. La
cartolina postale illustrata porta agli estremi la ruvidezza.”(...) (James Douglas)
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